Gualchiera Ciolini
Le prime notizie dell’area dove sorgeva la Gualchiera sono risalenti al 1180 e si riferiscono ad un mulino di proprietà della Pieve di Santo Stefano, che rimase in mano all’ente ecclesiastico fino al XVI secolo. In quel periodo l’immobile venne acquistato dalla famiglia Naldini, fiorentina, che ne trasformò una parte in gualchiera e l’altra rimase attiva come mulino. All’inizio del Novecento l’energia idraulica necessaria per la produzione fu affiancata ad un motore a gas e poi elettrico. Intorno al 1950 vi venne impiantata la follatura Ciolini, che terminò l’attività nel 1995. Alla fine degli anni Novanta l’intera struttura venne acquistata dal Comune di Prato. Al suo interno vi sono ancora collocati quasi tutti i macchinari utilizzati dagli anni Cinquanta che testimoniano il passaggio dall’alimentazione a turbina a quella ad energia elettrica.